Ho ascoltato – e visto – su Youtube un video degli Alice Wolf: “Bros”.
Ci sono due ragazzine adolescenti che fanno tutte le sciocchezze che fanno le (e gli) adolescenti. Non si fa fatica a volerne vedere il lato diseducativo: sono un po’ maleducate, molto selvagge, e sguaiate. Diresti che sono le classiche teste di cavolo che, tanto per fare un dispetto a caso, appiccicano il chewing-gum sui sedili dell’autobus. Tuttavia, a leggere il testo della canzone, risalta il racconto delle vite difficili di tanti adolescenti; e la sensazione delle sciocchezze viene meno. Nel video non compaiono adulti, ad esempio.
“Bro”, in genere, sta per brother, fratello. E pure questo ci dovrebbe fare pensare. Qui da noi, loro, gli adolescenti, si chiamano “fra’”.
Qua sotto c’è la traduzione della canzone. C’è tanto materiale di vita vissuta, tanta leggerezza apparente. Tuttavia se si prova a immaginare ciò che potrebbe esserci dietro, viene un bel po’ di magone.
Questi sono i riferimenti degli autori: Ellen Rowsell / Joel Donald Scott Amey / Jonathan David Oddie / Theodore Joseph Ellis.
Testo di Bros © Kobalt Music Publishing Ltd
Bros
Scuoti i capelli, divertiti un po’
Dimentica le nostre madri e gli amori del passato, dimentica tutti
Oh, sono così fortunata che tu sia la mia miglior amica
Oh non c’è nessuno, non c’è nessuno che mi conosca come te
Ricordi quando tagliammo i capelli
Sembravamo due ragazzi,
ma non ci importava
appiccicate insieme come facciamo sempre
Oh non c’è nessuno, non c’è nessuno come te
Oh salta quel 43
Selvaggia come me
Cresciuta da lupi e altre bestie
Ti dico sempre
Che non sono matta
Mi dici ogni volta che hai piani
Oh salta quel 43
Selvaggia come me
Cresciuta da lupi e altre bestie
Ti dico sempre
Che non sono matta
Mi dici ogni volta che hai piani
Io e te
Io e te
Io e te
Potremmo fare meglio, sono sicura
Io e te
Io e te
Io e te
Potremmo fare meglio, sono sicura
Io e te
Io e te