Un nuovo blog sulla scuola? Se ne sentiva proprio il bisogno

Di scuola parlano tutti. Il che vuol dire che è un argomento significativo. Ma è così anche per il calcio, o per i viaggi e il viaggiare. O per la moda e per un elenco infinito di altre cose. In effetti si parla troppo di tutto. Quindi anche di scuola.

Allora perché aggiungere ulteriori parole? Perché aggiungere nuovo rumore in un gran bazar che ha già intollerabili livelli di rumore?

Provo a rispondere.

1 – Perché uno in più o in meno non cambia nulla. Ne sono consapevole.

2 – Perché non mi propongo di criticare la scuola, ma solo di raccontare cosa accade a un formatore (oui, c’est moi) durante un anno scolastico.

3 – Perché scrivere cosa è accaduto, mi costringe a riflettere su quanto è accaduto. E magari imparo qualcosa di nuovo.

4 – Perché non insegno in una scuola pubblica, ma in un Centro di Formazione Professionale (CFP). Il CFP è un luogo in cui spesso arrivano dopo la terza media ragazzi e ragazze che non amano studiare. A dire il vero ci arrivano di frequente anche allievi che hanno tentato altre strade ma ne sono stati respinti. Il disgusto per lo studio non è una conditio sine qua non per frequentare un CFP, però aiuta. Il CFP non è una scuola secondaria di secondo grado. In teoria lo è, ma in pratica è un mondo a parte, cosa che presenta aspetti positivi e negativi. Infine il CFP prevede percorsi di studio triennali, anche se – ultimamente – iniziano a sbucare i quarti anni. Dopo aver frequentato un CFP non si può accedere direttamente all’università. A qualche allievo è accaduto di andare all’università, ma prima ha preso un diploma. Sia chiaro che nel CFP non ci sono più imbecilli che nella società. Non è un luogo privilegiato. Infine è bene sapere che chi sceglie di studiare in un CFP ha tendenze pragmatiche più che teoretiche. Chi sceglie di insegnare in un CFP ha tendenze strane e bisogna fare attenzione a frequentarlo/a. 

5 – Perché (è l’ultimo) vorrei raccogliere qui tutte le cose interessanti che mi accade di leggere, di vedere o a cui assisto: la mia casella dei preferiti è un golem sfuggito al mio controllo.

Se poi mi leggerà qualcuno, pazienza. C’è sempre il rischio di danni collaterali.

Dato che è la prima volta che affronto un blog, devo capire come funzionano le cose. Ad esempio io vorrei aggiungere un link di un articolo comparso sul Sole24ore. Ma non so come si fa. Quindi adesso scrivo di seguito l’URL dell’articolo e poi si vedrà. http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2015-06-20/viaggio-termine-scuola-135356.shtml?uuid=ACknp5D È un intervento di Mario Fillioley in cui si capisce molto bene cosa accade – un po’ di più, un po’ di meno – in un’aula di CFP. Quello che io chiamo Centro di Formazione Professionale, lui lo chiama Ente di Formazione Professionale, ma è la stessa cosa.

Per finire aggiungo che è un bel lavoro. Insegnare sarebbe un bel lavoro. E anche sapere di combinare qualcosa di utile è un bel lavoro. Pure se non c’è mai la certezza di avere combinato qualcosa di utile. Quando racconterò di Raffaele Mantegazza sarà evidente perché non c’è mai questa certezza, ma c’è tuttavia una ragionevole possibilità che si possa sperare di avere combinato qualcosa di utile.

Pubblicato da divarioscolastico

Faccio formazione nei CFP e nelle agenzie formative da 15 anni.