Fate silenzio, per favore

Ho avuto l’occasione di ascoltare Raffaele Mantegazza, un pedagogo che insegna all’università di Milano Bicocca.

https://www.ibs.it/search/?ts=as&query=raffaele%20mantegazza&filterProduct_type=&query_seo=raffaele%20mantegazza Qui i titoli di alcuni suoi libri.

Uno bravo, per quel che ne capisco io.

Uno che ha detto cose interessanti a circa duecento insegnanti “di ogni ordine e grado”. Ha detto che la scuola ha pochi anni per salvarsi. Se la scuola non riuscirà a riprendere quota corre il rischio di venire soppiantata dall’istruzione parentale http://www.istruzione.it/urp/istruzione_parentale.shtml

Gli insegnanti dovrebbero preoccuparsi per un’evenienza del genere.

Ha detto che ci sono pochi insegnanti maschi. Ma questo lo si sapeva già. Ciò che non si sa bene è se questo condizioni il rendimento scolastico – più basso – dei ragazzi rispetto alle ragazze.

Ha anche detto che la scuola è il luogo delle grandi risposte alle grandi domande: la morte, il sesso, la guerra, la paura, le differenze, tanto per dire. Quando in classe sbucano questi argomenti – ha detto – e non si blocca tutto per cercare le risposte, vuol dire che si sta rinunciando alle funzioni principali della scuola: insegnare, socializzare e trasmettere passione per il sapere.

Poi ha anche detto che la democrazia è socializzazione e la scuola deve insegnare a stare con gli altri.

Ma tutte queste cose le ha dette a persone che in buona parte non l’hanno ascoltato. Chiacchieravano tra di loro. Odiose. Passano metà delle loro ore a intimare il silenzio in aula e poi quando in cattedra c’è qualcun altro si comportano peggio dei loro allievi.

E non c’è nemmeno la possibilità di farsi consegnare il diario per scriverci su una nota.

Pubblicato da divarioscolastico

Faccio formazione nei CFP e nelle agenzie formative da 15 anni.