Più in là

 

 

 

 

 

 

 

Quando non si hanno le idee chiare in una classe del primo anno di CFP, si rischia assai.

Durante un’ora di letteratura, nel tentativo di ragionare sulle caratteristiche intellettuali e sull’importanza dell’umanesimo, mi scappa una domanda insulsa: “Che cosa è la cultura secondo voi”?

Porre una domanda del genere è un gesto presuntuoso e, al tempo stesso, da dilettanti. Quando si pone un’interrogazione in genere c’è la convinzione di possedere una risposta certa. Ma la risposta indiscutibile riguardo a cosa sia la cultura in effetti non ce l’ho. Ritengo che solo le vere domande abbiano vere risposte. Esternare un dubbio, ad esempio: “Esistono gli alieni?”, non è la stessa cosa. Un dubbio, se è reale, provoca una ricerca. Un quesito genera risposte; alcune saranno vere o tendenzialmente vere. Altre saranno sbagliate o tendenzialmente sbagliate.

La mia è stata quindi una domanda pericolosa. Ero probabilmente a corto di idee o forse ero scarsamente motivato, sicché invece di spiegare tramite concetti terreni e comprensibili anche a mia nonna cosa sia stato l’umanesimo, ho tentato il colpo volante, la mossa del cavallo. Che mi è apparso subito come un ronzino zoppo. E infatti gli sguardi dei ragazzi si sono ulteriormente fatti evasivi. Mi sembrava di avere domandato alcuni volontari per una missione suicida.

Mi stavo dando dell’idiota per avere posto una domanda praticamente senza risposta e – conseguentemente – per avere per l’ennesima volta fatto loro una proposta che era tale solo per me: ai loro occhi domande simili risultano essere null’altro che tranelli o frustrazioni.

Stavo già cercando una via di uscita dal guaio in cui mi ero cacciato, quando un ragazzo è saltato fuori come uno zampillo e ha detto che la cultura è avere curiosità.

Lo avrei baciato per avermi offerto un meraviglioso salvagente.

A rigore si può affermare che anche questa non è una risposta esaustiva. È solo una delle tante possibili risposte. Però si è trattato di una replica di alto livello. Nella mente di quel ragazzo si è probabilmente scatenato un turbinio di connessioni da cui è venuta fuori una risposta illuminante: il presupposto per diventare colti è innanzitutto l’essere curiosi. Non si oltrepassano le Colonne d’Ercole se la curiosità è più debole della paura. Come dice la chiusa della poesia Maestrale di Montale:

sotto l’ azzurro fitto

del cielo qualche uccello di mare se ne va;

né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto:

“più in là”!

Da una domanda avventata, grazie a P., un allievo marcatamente dislessico, ho capito che l’urgenza, la voglia di andare più in là! è un’ottima e vasta definizione di cosa sia la cultura.

 

Pubblicato da divarioscolastico

Faccio formazione nei CFP e nelle agenzie formative da 15 anni.